Gli orti di Predazzo

Con un’analisi dell’impianto morfologico del paese

Gli orti di Predazzo 1
Gli orti di Predazzo 2
Gli orti di Predazzo 3

Vedo questi orti dalla metà degli anni '70. Da quando sono bambina.
Ho trascorso qui tutte le estati della mia infanzia e della mia adolescenza.
Orti o giardini?
Orti pieni di fiori o giardini pieni di zucchine?
Difficile dirlo.
Sono tornata donna matura a trascorrere nuove estati.
E ho ricominciato a guardarli, questa volta con gli occhi dell’architetto.
Orti ai piedi delle case o case negli orti?
Edifici con le radici o orti con il tetto?
Ancora più difficile dirlo.
Al mio sguardo geometrie ineccepibili, tracce di una storia arcaica, chiare come sulle pagine di un libro.
Ma chi coltiva questi orti sempre vuoti ad ogni ora del giorno?
Infine mi decido ad assecondare il desiderio di fotografarli, in cerca di una risposta a queste domande.


Non si può descrivere la mia emozione quando in un pomeriggio d’estate camminando per il paese con la macchina fotografica mi imbatto nella vetrina della libreria e vedo un libro intitolato: “GLI ORTI DI PREDAZZO Una storia, tante storie” di Lucia Baldo
Lo compro immediatamente e lo leggo d’un fiato.
Un racconto poetico, leggero come il volo di una farfalla scioglie un incantesimo.
E inonda “i miei orti” di voci, di passi, di nomi, di nuovi profumi.
Un punto di vista diametralmente opposto al mio. Ma il segnale che non mi sto sbagliando. Hanno qualcosa di speciale.
Comincio a studiare la Storia della Valle. Una Storia importante, quanto dura e spietata.
E inizio a ricomporre un pezzo dopo l’altro quella di questo paese.
L’ultimo di fondazione in ordine di tempo. In fondo alla piana, dove si incontrano i torrenti e il terreno é paludoso.
La Storia che ancora oggi ci raccontano i “suoi orti”.